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GALLIATE (NO)
 
Galliate (NO) - Stemma
          Stato:   bandiera Italia   Regione:   Piemonte   Provincia:   stemma Novara   Coordinate:   45°29′0″N 8°42′0″E / 45.48333, 8.7Coordinate: 45°29′0″N 8°42′0″E / 45.48333, 8.7   Altitudine:   154 m s.l.m.   Superficie:   29 km²   Abitanti:  
14.932 31-08-2008
  Densità:   515 ab./km²   Comuni contigui:   Cameri, Novara, Romentino, Turbigo (MI)   CAP:   28066   Pref. telefonico:   0321   Codice ISTAT:   003068   Codice catasto:   D872    Nome abitanti:   galliatesi    Santo patrono:   Santi Giusto e Aurelio martiri    Giorno festivo:   8 settembre   
Comune
Posizione del comune nell'Italia
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Galliate (in dialetto galliatese Gajà, in piemontese Gajà o Galià) è un comune di 14.932 abitanti della provincia di Novara.

Geografia

Galliate dista circa 7 km dal centro di Novara ma è praticamente contiguo alla frazione novarese di Pernate essendo i due abitati separati solo dall'Autostrada A4. Dista circa 45 km da Milano e 100 km da Torino.
Il comune è situato ai margini della valle del Ticino e fa parte del Parco naturale della Valle del Ticino.

Storia

Come indica il suffisso “-ate” del toponimo, è di probabile di orgine celtica.
I primi significativi stanziamenti risalgono all'età del Bronzo Finale (XII-X secolo a.C.); in epoca romana il suo territorio, abitato stabilmente, fu interessato dalla centuriazione. Numerosi sono i reperti archeologici rinvenuti in diverse zone circostanti il paese, testimonianza di coloro che si trovarono ad abitare queste terre e che qui lasciarono tracce del loro passaggio. In una vasta area situata a nord dell’abitato, vennero infatti ritrovati oggetti risalenti al periodo tra l’età del ferro e l’età romana.

Il nome Galeatum compare per la prima volta in un documento databile attorno all’840 d.C. Il primo nucleo abitativo (poi chiamato Galliate Vecchio) si costituì in regione Scaglia, a ridosso di una strada che ricalcava l'antico percorso del cardo maximus romano. Qui sorse un castello (di cui non rimangono tracce), il castrum concesso nel 911 d.C. da Berengario I come difesa alle scorrerie degli Ungari.

In contrapposizione al centro abitato che faceva capo a Novara, verso il Mille, l’arcivescovo di Milano, per ampliare la sua egemonia al di là del Ticono, fece costruire un nuovo villaggio più a est del precedente (che una pergamena del 1092 chiamerà "Galliate Nuovo") dotandolo di un castello, già attestato nel 1057. Alla fine dell'XI secolo le terre di Galliate erano così divise tra due villaggi e due castelli legati a due vescovi in contrasto tra loro: Galliate Vecchio al vescovo di Novara, Galliate Nuovo a quello di Milano. Nel 1154 Federico Barbarossa, nemico di Milano e alleato di Novara, fece radere al suolo il ponte, il villaggio e il castello del nuovo borgo, che in breve fu però ricostruito dai Milanesi. La contesa del comune di Galliate riprese tra il XIII secolo e il XIV secolo, periodo in cui Novara tentò di imporre la propria autorità su Galliate distruggendo i due castelli e riaccendendo così la lotta con Milano. In questa occasione, gli abitanti del villaggio non rimasero impassibili e dando prova del loro forte carattere, lottarono in difesa della loro libertà. Il simbolo del Borgo, un gallo dall’aspetto fiero e combattivo, ben rappresenta tale indole.

Nel 1356 Galeazzo Visconti rientrò in possesso dei territori galliatesi, trasformandoli in piazzaforte militare per la difesa dei territori del medio Ticino; il villaggio acquisì in questo modo una gran importanza strategica per Milano, attestata anche dagli Statuti concessi nel 1396 e riconfermati nei due secoli successivi. Alla caduta deiVisconti, il borgo di Galliate passò agli Sforza che nel 1450 lo cedettero come feudo a un proprio condottiero, Ugolino Crivelli, e lo eressero in contea, dotandolo di uno stemma, in cui spiccava un gallo d’oro in campo azzurro.

Il castello, ristrutturato in età viscontea con l’accorpamento dell’antico recetto, raggiunse le dimensioni attuali tra il 1476 e il 1496, quando fu scelto come fastosa residenza ducale degli Sforza, che intanto si erano ripresi la contea. Galeazzo Maria prima, Ludovico il Moro poi, lo utilizzarono per le loro cacce nella valle del Ticino

Nel 1532 Galliate divenne feudo del ramo Caravaggio degli Sforza, subendo le conseguenze delle lotte tra Spagnoli e Francesi.

Con la Pace di Vienna del 1738, Galliate passò ai Savoia, entrando nel periodo napoleonico a far parte del Regno d’Italia e ritornando al Regno di Sardegna con la restaurazione.

Durante la Seconda guerra d’indipendenza, nel 1859, il paese ospitò il quartier generale di Vittorio Emanuele II nel 1859.

Nella seconda metà dell’Ottocento sorsero a Galliate le prime manifature tessili, soprattutto rivolte alla lavorazione del cotone, ditte che furono elemento trainante dello sviluppo del paese nel corso del Novecento, trasformandolo da borgo rurale a centro industriale.

Luoghi d'interesse

Vista del lato nord est di Galliate e del Castello.

Al centro di Galliate è piazza Vittorio Veneto. Da un lavoro di ricerca, durato circa tre anni e condotto da cinque università europee con il sostegno della Comunità Europea, sono stati presentati nel 2007 a Venezia una mostra e un convegno dal titolo "Piazze d'Europa, piazze per l'Europa", attraverso cui viene messa in risalto non solo la piazza come luogo d'arte ma anche come spazio sociale, aperto alla cittadinanza. A seguito di questa iniziativa, piazza Vittorio Veneto è stata elencata tra le 60 piazze europee esemplari per una fruibilità pubblica e luogo di convivenza umana.

La piazza è dominata dal castello Visconteo Sforzesco, la cui costruzione fu avviata dai Visconti come piazzaforte militare e proseguita, nel XV secolo, dagli Sforza. I lavori terminarono nel 1496 e con Ludovico il Moro il castello divenne un ospitale dimora ducale per le stagioni di caccia nella valle del Ticino. Oggi ospita nell'ala ovest la biblioteca comunale; passando verso l'ala est, nella torre nord est è sito il museo d'arte contemporanea Angelo Bozzola, mentre nelle sale espositive, poste a sud est, vengono allestite periodicamente delle mostre. Una nuova sala dell'ala sud est verrà aperta al pubblico nel corso del 2008 per ospitare una mostra permanente dedicata al campione dell'automobilismo e motociclismo sportivi Achille Varzi.

Imboccata via Varallino si raggiunge, a est del paese, il santuario del Varallino. Progettato nel secolo XVI da Pellegrino Tibaldi, presenta al suo interno dieci cappelle a cui lavorarono artisti diversi, tra cui Dionigi Bussola e Lorenzo Peracino, autore anche del Paradiso, l'imponente affresco della cupola del santuario.

I piloti Enzo Ferrari (1° da sin.), Tazio Nuvolari (4°) e Achille Varzi (6°) dell'Alfa Romeo con Prospero Gianferrari (3°) al Colle Maddalena (1930 o 1931).

Proseguendo verso est lungo la via Vulpiate Vecchia si giunge alla via del Piaggio in cui, svoltando a sinistra e proseguendo per un breve tratto, si raggiunge Villa Fortuna fino a località Sette Fontane all'interno del Parco del Ticino. Lungo il percorso si può ammirare una centrale idroelettrica di inizio Novecento, restaurata e regolarmente in funzione.